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Area Archeologica presso la Chiesa di San Pietro

La chiesa di San Pietro, un piccolo edificio di culto localizzato a sud del principale nucleo abitativo, in un'area in massima parte a destinazione agricola, si colloca a Salzan. La sua prima attestazione risale al XV sec. d.C. nasconde però sotto di essa una delle necopoli altomedievali barbariche più importanti del fondovalle, collocabile al VII-IX sec d.C.. Questa necropoli è stata oggetto di più campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza archeologica del Veneto e ha restituito importantissime notizie e reperti sulla vita degli abitanti di Santa Giustina in quegli anni.
Le prime indagini archeologiche sono state condotte tra luglio e novembre 2010, Esse hanno riguardato un'area funeraria individuata nell'ambito dell'assistenza archeologica ai lavori di scavo per la posa di sottoservizi, di cui nell'occasione è stato possibile indagare una sola sepoltura collettiva ad inumazione.
La tomba presentava una struttura in muratura a pianta rettangolare, con orientamento est-ovest, caratterizzata da pareti realizzate in blocchi di arenaria sommariamente sbozzati e legati con malta di calce e pavimentazione composta da tre grandi lastre; della copertura originaria si conservava soltanto una lastra di arenaria di forma rettangolare.
La sepoltura conteneva almeno sette individui, come è risultato dalle analisi antropologiche dei resti ossei rinvenuti nella tomba, con l'eccezione di un unico scheletro in assetto anatomico conservato sul fondo della struttura, appartenente ad un individuo di sesso femminile di età superiore ai 30 anni, deposto supino con la testa ad ovest, il cui unico corredo era costituito da due orecchini in semplice filo di bronzo rinvenuti in posizione primaria ai lati del cranio, genericamente databili ad epoca altomedievale.
Un'altra coppia di orecchini, o più probabilmente copri-tempie, con vaghi biconici in lamina di bronzo, è stata recuperata nell'accumulo di ossa presenti al di sotto della lastra di copertura residua; si tratta di una tipologia rara nel bellunese, riconducibile a contesti del IX-X secolo dopo Cristo.
Nel 2015 una seconda campagna di scavi, sempre sotto la guida della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto, ha consentito di rinvenire altre tombe di importanti dimensioni e fattura, oltre a numerosi resti ossei con frammenti metallici e in ceramica che confermano la datazione dei precedenti, anche se per individuare la popolazione insediatasi in quell’area e l’arco preciso di tempo bisogna aspettare le analisi di laboratorio eseguite sul materiale rinvenuto.

Collocazione geografica

Come arrivare

Pubblicato il: Giovedì, 19 Ottobre 2017 - Ultima modifica: Domenica, 29 Ottobre 2017

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